Rilanciare la sindacalizzazione nella filiera dell'agro-industria

Roma -

A tutte le Federazioni

 

L'agricoltura italiana con i 31 miliardi di valore aggiunto che genera è caratterizzata da una filiera, a partire dai sementi e proseguendo per la raccolta, le lavorazioni post-raccolta, la trasformazione, il trasporto, la commercializzazione, la distribuzione/logistica e la vendita, che poggia sulla fatica di braccianti e contadini/produttori che si spaccano la schiena ogni giorno in assenza di un reale riconoscimento di diritti e dignità in termini di salari e di reddito. In questa filiera lavorano oltre un milione di braccianti tra stagionali e stanziali.

 

A creare questa situazione di lavoro impoverito, tra la produzione agricola di carattere "familiare" e le produzioni intensive dell'agroindustria, sono le politiche agricole comunitarie e le politiche italiane di regolazione della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agroalimentari. Secondo i dati della Corte dei Conti, nel periodo 2014/2020 i finanziamenti della PAC (politica agricola comune) sono stati un totale di 41,5 miliardi a cui si aggiungono 10,5 miliardi di fondi nazionali, con una media annua totale di 7,4 miliardi di fondi pubblici al settore agricolo. A queste risorse va aggiunto, fattore da non sottovalutare, lo strapotere nonché l'imposizione della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) che schiaccia insieme contadini/produttori e braccianti. La condizione di bassi salari con turni disumani di facchini, magazzinieri e commessi va inquadrata in questa dimensione della catena.

 

La categoria degli operai agricoli in questa filiera è una delle più colpite dalla vulnerabilità e dalla marginalità lavorativa e sociale. Nei casi più gravi questi uomini e donne, spesso migranti, sono costretti a vivere in condizioni di privazione di libertà e di ghettizzazione istituzionale. Parliamo di lavoratori, indipendentemente dalla provenienza geografica, ai quali non vengono riconosciuti reali ed adeguati diritti salariali, previdenziali e di sicurezza sul lavoro. Vale a dire lavoratori e lavoratrici impoveriti e schiacciati in condizioni di sfruttamento e schiavitù nelle aree rurali e nelle città lungo la filiera. A questo si aggiungono le varie forme di caporalato mascherato e non.

 

È in questo contesto che USB Lavoro agricolo, nell'ambito nel percorso dell'intera Confederazione, ha avviato da qualche anno il processo di sindacalizzazione dei lavoratori nella filiera dell'agro-industria, perché i profitti che genera la filiera agricola non permette ai lavoratori e alle loro famiglie di vivere una vita dignitosa. Quindi un percorso che ha come primo obbiettivo quello di ri-dare dignità e di ri-conquistare diritti sindacali e sociali attraverso il processo di organizzazione e sindacalizzazione dei lavoratori, lungo tutta la filiera agricola, dai campi passando per la logistica fino alla tavola di consumatrici e consumatori di cibo.

 

Per una partecipazione attiva in questo percorso di lotta abbiamo dato vita ai processi di costituzione di Coordinamenti territoriali Lavoratori agricoli, articolazioni territoriali del Coordinamento nazionale, che insieme agli Sportelli e alla formazione dei delegati sono strumenti indispensabili per la sindacalizzazione a 360° nel settore agricolo.

 

Questo processo ha un legame indissolubile con la produzione del cibo, che è ridotto a un mero processo economico di accumulazione di profitti gestito da multinazionali, incidendo negativamente sui sistemi di alimentazione e generando sfruttamento lavorativo con un peggioramento della qualità del cibo. Peraltro l’utilizzo esasperato di prodotti chimici per la produzione intensiva ha conseguenze nocive sulla salute umana.

 

Per questi motivi deve aumentare la consapevolezza che il cibo non è più un problema di gusto, ma ha ricadute economiche proprie del sistema capitalistico. Per questo diventa importante la necessità della prospettiva di un’alleanza tra contadini/produttori, lavoratori/lavoratrici e consumatrici/consumatori per un cibo sano e contro ogni forma di sfruttamento.

 

Per questo invitiamo tutte le federazioni a condividere e valorizzare questo progetto sindacale in ogni territorio per “Uguale lavoro Uguale salario”, la sicurezza/salute sul lavoro e per un cibo sano per le consumatrici e i consumatori.

 

 

Coordinamento Lavoratori agricoli USB

 

Roma, 3 aprile 2019

 

 

"Un homme qui prive un autre homme de sa liberté est prisonnier de la haine, des préjugés et de l'étroitesse d'esprit." Nelson Mandela