I braccianti restano senza diritti sociali e sindacali: lunedì 31 luglio tutti al Consiglio Regionale a Bari
Se da una parte l'agricoltura italiana risulta un fiore all'occhiello in Europa, dall'altra la condizione dei braccianti è da medioevo sul piano dell'accesso ai diritti sindacali e socio-abitativi. Gli operai della filiera agricola nel Foggiano, e in generale in Puglia, continuano a subire ogni forma di sfruttamento socio-lavorativo e abitativo. È in questo contesto che hanno perso la vita Nouhou Doumbia, Mamadou Konaté, Paola Clemente e altri mentre cercavano di portare a casa il pane.
Si tratta di uomini e donne impegnati nella raccolta dei pomodori e altri prodotti agricoli nelle campagne del Foggiano, lavoratori e lavoratrici privi di acqua potabile da oltre 5 mesi, costretti a vivere in condizioni disumane, nonostante quanto previsto nel Contratto Collettivo Nazionale (CCNL) e Provinciale per gli Operai Agricoli e Florovivaisti.
Come USB Lavoratori agricoli, abbiamo sollecitato un confronto con il presidente della Regione Michele Emiliano, finora senza riscontro, al fine di individuare soluzioni che diano dignità ai braccianti nel pieno rispetto di tutti i loro diritti.
Per questo abbiamo deciso di manifestare lunedì 31 luglio alle ore 10 davanti al Consiglio Regionale in via Capruzzi a Bari. Sono previste delegazioni di braccianti, organizzati con l'USB Lavoro agricolo, in arrivo dalle campagne per chiedere diritti sociali e sindacali. Una richiesta di incontro congiunto è stata inviata al presidente della Giunta, all'assessore al Lavoro, all'assessore alle Politiche agricole e al Presidente del Consiglio Regionale.
Usb Lavoro Agricolo