Gioia Tauro, la Regione fa sue le proposte USB: chiudere con le tendopoli per aprire le porte a nuove opportunità per la Piana
Mercoledì 12 dicembre si è svolta una nuova riunione del Tavolo tecnico permanente sulle condizioni dei braccianti a San Ferdinando e nella Piana di Gioia Tauro, e in particolare sulla loro situazione alloggiativa.
L’Unione Sindacale di Base ha sempre ritenuto illogico pensare di perpetuare un modello, quello dei campi e delle tendopoli, fatto passare con la scusa di un’emergenza che va avanti ormai dal 2011. Una modalità che ha comportato un enorme dispendio di denaro pubblico senza che né agli “ospiti” né al territorio rimanesse nulla. Una scelta per noi folle, considerata l’enorme disponibilità di case vuote nel territorio: 35mila secondo i dati dell’ultimo censimento Istat.
Posizione, la nostra, ribadita troppe volte e troppe volte in solitaria, almeno fino all’incontro di mercoledì quando la Regione Calabria, per bocca dello stesso presidente Oliverio, ha deciso di chiudere con questo modello e di puntare sull’inserimento abitativo diffuso, proponendo l’apertura di un Fondo di garanzia per i proprietari che intendono concedere le case in affitto - anche questa una proposta avanzata più volte dall’Usb, anche questa contenuta nel documento che USB gli ha illustrato e consegnato il 10 dicembre – e l’investimento di risorse finanziarie per l’eventuale ristrutturazione di beni confiscati o del patrimonio pubblico, sempre da destinare a uso abitativo.
E' questa una scelta che non va solo nella doverosa direzione di dare dignità ai lavoratori e alle lavoratrici impegnate nell’agricoltura pianigiana, ma è anche una importante opportunità per tutto il territorio: è la possibilità di mettere a reddito tantissime case vuote, case che oggi rischiano di marcire e che invece potrebbero tornare a riaprirsi e rivivere. Così come potrebbero tornare a riattivarsi i centri abitati dell’interno.
Anche la proposta della Regione di ripotenziare il trasporto pubblico per favorire il raggiungimento dei luoghi di lavoro, non può e non deve essere finalizzata ai soli braccianti, ma deve riuscire a dare sollievo al più generale problema della mobilità. Così come quello dei trasporti, anche tutti gli altri servizi pubblici potrebbero subire conseguenze positive da questa che per noi è la strada da seguire.
Per questo riteniamo necessario coinvolgere le amministrazioni locali, il mondo dell’associazionismo e del volontariato, tutte le realtà sociali che possono e vogliono contribuire a questo tipo di percorso. L’Usb si attiverà senz’altro per dare il suo pieno supporto e continuerà a ricordare a tutti l’esigenza di dare una soluzione definitiva a un problema ormai incancrenito. Lo farà a partire dalla grande manifestazione nazionale, sabato 15 a Roma, Get Up Stand Up for your Rights. Unione Sindacale di Base Lavoro Agricolo Unione Sindacale di Base Federazione Calabria