FSM e USB ricordano Di Vittorio a Foggia, nel nome dei braccianti di ieri e di oggi
"Avevamo bisogno di comprendere, perché avevamo bisogno di aprirci la strada e di aprircela con le nostre forze, i nostri mezzi, la nostra volontà, per uscire dallo stato di abbrutimento e di umiliazione in cui erano tenuti i lavoratori e conquistarci un destino migliore". Questo era quanto diceva Giuseppe Di Vittorio in occasione del suo sessantesimo compleanno. Sabato 4 novembre, al 60° anniversario della sua morte, a Foggia in una sala affollatissima, braccianti, precari, disoccupati e studenti, lavoratori e lavoratrici hanno ricordato la sua figura.
Una giornata iniziata con la visita nell'insediamento dei braccianti nelle campagne di San Severo da parte della delegazione della Federazione Sindacale Mondiale (FSM), guidata dal segretario generale, compagno George Mavrikos, insieme al compagno Pierpaolo Leonardi del consiglio di presidenza della FSM. Nel corso della visita la delegazione ha ascoltato la testimonianza dei braccianti sulle condizioni di abbrutimento e di umiliazione in cui sono costretti a vivere ogni giorno, tra sfruttamento sociale e lavorativo, e ha avuto modo di toccare con mano il processo di organizzazione per i diritti sindacali e sociali avviato con l'Unione Sindacale di Base (USB).
La giornata è proseguita con l'assemblea nella Sala Rosa del Palazzetto dell'Arte di Foggia insieme ai tanti braccianti di oggi, quelli che si spaccano la schiena a raccogliere i pomodori e gli agrumi, sottopagati e ricattati, che sarebbero sicuramente stati sostenuti da Di Vittorio: essi hanno raccontato la propria condizione ricordando le lotte bracciantili nel Tavoliere e nella Capitanata.
Il compagno George Mavrikos, segretario generale della FSM di cui Di Vittorio fu presidente, che oggi rappresenta 92 milioni di lavoratori e lavoratrici presenti in 126 paesi, ha ricordato Di Vittorio partendo dalla solidarietà con i braccianti ghettizzati nelle campagne proprio a due passi da Cerignola. Ha quindi confermato il pieno sostegno della FSM, la quale si impegna a portare alla Fao, all'ILO e in tutte sedi internazionali la vertenza portata avanti dalla Confederazione USB in giro per le campagne nella filiera agricola.
Numerose le testimonianze dei braccianti, delle braccianti, dei lavoratori e delle associazioni attive sul territorio.
L'assemblea si è chiusa con il rilancio dello sciopero generale del 10 novembre, con una partecipazione di massa alla manifestazione nazionale sabato 11 novembre a Roma. Perché oggi, per uscire dallo stato di abbrutimento e di umiliazione, bisogna aprirci la strada per la conquista di un destino migliore attraverso un sindacato di classe ed internazionalista. Appunto come sosteneva Di Vittorio.
Unione Sindacale di Base